DELLA
DIFESA
ABITATIVA
Come prassi di ogni pubblicazione
inerente le armi eccoci ad analizzare questo spinoso argomento.
Premettiamo che, quelle espresse nelle seguenti righe, sono soltanto
considerazioni puramente personali e non hanno certo lo scopo di dire
l'ultima
parola nei confronti di questa importante e controversa tematica. Prima
di affrontare
il discorso ci preme sottolineare come, l'arma da fuoco, dovrebbe
essere considerata quale risorsa eccezionale in questo contesto. La
cosa primaria e basilare è investire molto nelle cosiddette
difese passive,
le quali dovrebbero costituire la principale preoccupazione del padrone
di
casa. Disporre di un moderno impianto d'allarme con combinatore
telefonico, sensori interni e alle finestre, di robusti serramenti anti
effrazione e di un diffuso
sistema d'illuminazione, sarebbe già di per sè una
prevenzione sufficiente nella maggior parte dei casi. Ricordiamo
infatti come la luce sia uno dei
migliori antidoti all'illegalità. In zone ben illuminate
è assai più difficile che si verifichino episodi di micro
o macro delinquenza. Pur coprendo un largo spettro di
possibilità queste misure potrebbero non bastare, come purtroppo
riferiscono sempre più spesso le cronache riportate da TG e
giornali. E qui ci addentriamo nel campo armiero. La legittima
difesa è disciplinata dall'art 52 del Codice Penale il quale
precisa che l'azione difensiva deve sempre essere proporzionata
all'offesa ricevuta. Colui che si difende deve quindi stare ben attento
a quello che fa e valutare con precisione la situazione contingente,
anche se ciò potrebbe essere difficile a causa della paura o di
altri fattori momentanei. Comunque, nel descrivere gli strumenti
più idonei allo scopo (che si spera non si verifichi mai),
bisogna suddividere il concetto in due casistiche ben precise, a
seconda della tipologia di dimora. In appartamento sono da escludere i
grossi e potenti munizionamenti per evitare pericolosi fenomeni di
eccessiva penetrazione. Bene quindi il vecchio 7,65 Browning, oggi
disprezzato ma in realtà sufficientemente energetico e il 9
Corto. Nei suddetti calibri consigliamo: Beretta 3032 e Walther PPK per
il primo, Beretta 84 FS o CZ 83 per il secondo. Volendo potrebbe andare
anche un revolver in 38 Special con caricamenti piuttosto tranquilli
(intesi come munizioni commerciali), e
allora l'ideale sarebbe lo Smith & Wesson modello 10, di medie
dimensioni e sempre attualissimo. La fattispecie cambia per una
residenza in campagna o in villa. Qui gli spazi sono molto più
ampi e si può pensare quindi anche ad un fucile a canna liscia,
rigorosamente a pompa (a causa della deterrenza che è in grado
di offrire): Winchester Defender, Fabarm Martial, Remington
870 con portacartucce in nylon da applicarsi al calcio. Nel settore
pistole bifilari (a cui andrebbe data la preferenza)
la scelta può ricadere sul
9x21 (ad esempio CZ 75B, Steyr M9, Beretta 98FS, Sig Sauer P226) o sul
40S&W
(ad esempio HK USP, Sig Sauer Pro 2340, Smith & Wesson 410). In
linea di
massima l'arma dovrebbe essere brunita per non emettere riflessi anche
se poi, alla fine, questo discorso è prettamente secondario,
irrilevante invece il fusto in polimeri o metallo. La
cosa importante è del resto accertarsi bene, al poligono, del
corretto
funzionamento della stessa scegliendo pallottole di sicura e comprovata
affidabilità. A tal proposito ci sentiamo di consigliare il 9x21
della PMC, della MFS o Sellier & Bellot, il 9 Corto Fiocchi e il 40
S&W della
CCI serie Blazer con bossolo d'alluminio,
che abbiamo testato approfonditamente, fornendo sempre risultati
egregi. Altro particolare da non trascurare è il corretto
stoccaggio delle armi, possibilmente in un armadio blindato. Ricordiamo
infatti che la legge punisce l'omessa custodia. Attenzione poi alle
torce montate sotto pistole e fucili! Tenerle costantemente accese
potrebbe rappresentare un pericolo poichè, nel buio, l'eventuale
criminale armato potrebbe puntare alla fonte luminosa con ovvie
deleterie conseguenze. Conviene invece azionarle ad intermittenza per
brevi e veloci
illuminazioni, in
modo da non dare il tempo all'aggressore di prendere la mira.
Diversamente, mirino e tacca al trizio, sono un validissimo
accessorio poichè brillano nell'oscurità consentendo il
corretto allineamento sul bersaglio. Cambiando argomento, sembrerebbe
un consiglio scontato
ma ricordarsi di chiamare sempre le forze dell'ordine spiegando
dettagliatamente in
che zona della casa si è trovato riparo e come si è
vestiti, anche in caso di un
semplice sospetto. L'ideale sarebbe mantenere il contatto telefonico
con la centrale operativa fino a quando il pericolo non sia cessato,
informando l'operatore del possibile modificarsi degli eventi. Fornire
informazioni corrette alla pattuglia in arrivo può rivelarsi di
vitale importanza. Tenere costantemente a portata di mano un telefono
cellulare carico e funzionante è una saggia precauzione. La
tattica difensiva migliore è senza dubbio
quella di chiudersi, assieme ai familiari, in una stanza ben precisa,
magari ai piani superiori, e attendere l'arrivo dei soccorsi, uscendo
solo dopo che la zona sia sicura. Memorizzare quanti più dati
possibili per riferirli ai tutori dell'ordine, al fine di fornire un
buon numero di elementi volti all'identificazione dei banditi. Infine
un'ultima
raccomandazione: fare gli
eroi non serve a niente e può diventare fonte di grossi guai!
Art.
52 Codice Penale
Difesa legittima
Non è punibile chi ha commesso
il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di
difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di
un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa.
Di LG